La cultura dellāartigianato negli oggetti quotidiani
La Wiener WerkstƤtte rappresenta uno dei principali centri culturali dāEuropa, istituita nel 1903 dallāarchitetto Josef Hoffmann, dal pittore Koloman Moser e da Fritz Waerndorfe in qualitĆ di responsabile economico.
Sorgente immagine: commons.wikimedia.org
Questa comunitĆ di produzione viennese legata al mondo del design, sorge in un periodo in cui la crescita delle classi medie, che erano in procinto di emanciparsi dal modello fornito dalla aristocrazia, erano alla ricerca di nuovi modi in cui potevano esprimersi singolarmente in arte, architettura e musica. In questo contesto i membri del Secessione e del Kunstgewerbeschule di Vienna, seguendo il modello del movimento inglese e scozzese Arts and Crafts, fondarono la W. Werkstatte.
Sorgente immagine: https://search.creativecommons.org/photos/50c7d991-ab96-405b-816d-f690afbde170
Lāobiettivo dichiarato del circolo artistico W.W. (1903-1932) era quello di dare impulso allāartigianato, introducendo anche nella vita quotidiana oggetti di elevato valore estetico ed artistico. I suoi progetti pionieristici lasciarono unāimpronta indelebile nella storia del design.
Il concetto di arte fu ridefinito per riportare in primo piano l’artigianato artistico e la manualitĆ . La Wiener WerkstƤtte o Vienna Workshop, iniziĆ² dunque a realizzare proprio in base a questi principi, prodotti di elevato livello qualitativo, per portare un tocco di raffinatezza agli ambiti della vita quotidiana, ha introdotto il Modernismo nella progettazione e produzione di oggetti dāuso quotidiano: mobili, arredamento, porcellane, vetro, gioielli, stoffe, cartoline postali, manifesti, progetti completi di architettura, arredo e moda.
I design progettati da J. Hoffmann e K. Moser hanno inaugurato un’estetica che ha respinto gli eccessi floreali dell’Art Nouveau.
Qual ĆØ lo scopo della Wiener WerkstƤtte?
La W.W. (Fabbrica Viennese) nasce come un laboratorio di artigianato artistico di grande stile. Essa ĆØ dotata di tutte le attrezzature meccaniche indispensabili per lāimpresa, ma qui la macchina non ĆØ tiranna dellāuomo: ĆØ piuttosto la sua collaboratrice, e i prodotti rispecchiano lo spirito dellāartista che li ha creati e lāabilitĆ delle sue mani abituate a creare oggetti dāarte.
Sorgente immagine: https://search.creativecommons.org/photos/389600e0-0e5d-4fdf-be5e-2011dcf419c4
Ogni oggetto rappresenta il frutto piĆ¹ alto delle potenzialitĆ tecniche e artistiche, il suo valore artistico puĆ² essere individuato non nellāaspetto esterno puramente decorativo o nelle componenti formali ma soprattutto nella serietĆ e nella fluiditĆ del lavoro spirituale eĀ manuale dell’artigiano. Di entrambe queste qualitĆ ogni oggetto porta lāimpronta. Esso non ĆØ contraddistinto solo dallāartista che ne ha elaborato il progetto ma anche da chi lo esegue, dallāartigiano, che con cura e dedizione lo produce.
Il programma dellaĀ Wiener WerkstƤtteĀ fondato da Hoffmann e Moser nel 1905 prevedeva:
- Stretto rapporto con il pubblico, il progettista e lāartigiano.
- Produrre oggetti di uso domestico, semplici e di qualitĆ .
- La concezione primaria ĆØ la funzionalitĆ .
- Eccellente qualitĆ della lavorazione.
- Quando sarĆ il caso aggiungere ornamenti.
- La produzione di questa ditta era volta verso tessuti, ceramiche, gioielli, mobili, cartoline postali.
Il laboratorio della Wiener WerkstƤtte, previsto per le diverse discipline artistiche, si trovava nel settimo distretto, in Neustiftgasse 32-34. Nel periodo di maggior successo il circolo disponeva di punti di vendita anche a New York, Berlino e Zurigo.
Fu la W.W. l’unica azienda chiamata a realizzare gli allestimenti del Sanatorio di Purkersdorf, presso ViennaĀ e del Palais Stoclet a Bruxelles, entrambi progettati dall’ArchitettoĀ Josef Hoffmann.
Sorgente immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Sanatorio_di_Purkersdorf
Nei trent’anni della sua esistenza (1903-1932) essa soffrƬ perĆ² sempre di problemi finanziari. La crisi economica mondiale portĆ² inoltre all’impoverimento della sua principale fascia di acquirenti, la borghesia viennese, decretandone il fallimento nel 1926 e la chiusura definitiva nel 1932.
Riferimenti testo:
Per ulteriori riferimenti visitare: www.jbdesign.it/idesignpro