I Quattro Stili Pompeiani

La storia delle pitture murali romane pagane è sopravvissuta al mondo classico romano e si fonda principalmente sugli affreschi dell’area di Pompei.

Classificazione

I quattro stili “Pompeiani” di decorazione murale pittorica (quattro stili della pittura pompeiana), sono stati definiti dall’archeologo tedesco August Mau nel libro “Pompei, la sua vita e la sua arte”, alla fine del XIX secolo. La classificazione può essere fatta per stili e si riferisce propriamente alla parete decorata nel suo complesso. Quando si considerano i dipinti isolatamente, come spesso accade nei musei, la possibilità di assegnare uno stile specifico a un dipinto dipende da tre fattori: il design del dipinto, la data di realizzazione del dipinto e il tipo di decorazione che originariamente circondava il dipinto. Purtroppo gli esempi presenti nei musei sono stati rimossi dal loro contesto originale. Una classificazione dei quattro stili può essere fatta come segue:

Quattro stili pittura pompeiana
Rappresentazione dei quattro stili della pittura Pompeiana 
Fonte immagine: http://www.pompeiin.com/en/Painting_styles.html
  • Il Primo stile, detto anche stile strutturale, dell’incrostazione o a muratura, è caratterizzato dalla simulazione di rivestimenti marmorei, con altri elementi simulati come dischi di alabastro sospesi lungo linee verticali, travi “di legno” in giallo e “pilastri” e “cornici” in bianco. Si ricorreva anche al colore vivace, considerato un segno di ricchezza.
Affresco all'interno di Villa Arianna a Stabia, nella regione Campania
Affresco su un muro di Villa Arianna a Stabiae (oggi Castellamare di Stabia, in Campania)
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/01aa7450-fa63-4989-b288-4dcfbe2f1331 di Mentnafunangann
  • Nel Secondo stile detto architettura in prospettiva o stile architettonico le pareti erano decorate con elementi architettonici e composizioni “trompe l’oeil” (genere pittorico che “inganna l’occhio” dell’osservatore). Questa tecnica utilizzata già al tempo dei Romani consiste nell’evidenziare determinati elementi per far si che sembrino realtà tridimensionali. Gli elementi caratteristici di questo Secondo stile ricordano quelli del Primo stile, che inizia però ad essere sostituito, lentamente elemento per elemento. 
Affresco all'interno del Cubiculum nella Villa di P. Fannius Synistor, a Boscoreale.
Cubiculum (camera da letto) dalla Villa di P. Fannius Synistor a Boscoreale
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/fbda81fd-9e09-4acc-ae1a-8ee58fb83e41
Foto dell'affresco nella sua interezza nel cubiculum della Villa di P. Fannius Sinistro a Boscoreale.
Cubiculum (camera da letto) dalla Villa di P. Fannius Synistor a Boscoreale
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/514cb6b7-bc35-41c2-b66b-451d29993311
  • Il Terzo dei quattro stili della pittura pompeiana viene detto stile ornamentale o parete reale. È una reazione all’austerità del periodo precedente. È caratterizzato da una decorazione più figurativa e colorata, con un senso generale più decorativo, spesso presenta una grande finezza nell’esecuzione. Questo stile è tipicamente caratterizzato da un’eleganza semplicistica. Definito “stile fantastico”, è eterogeneo e incorpora elementi di tutti gli stili precedenti; può essere meglio descritto come una combinazione dei tre stili precedenti.
Villa a Oplontis, (Villa de Popea (Oplontis) oggi Torre Annunziata vicino Napoli, in Campania.
Villa a Oplontis, (Villa de Popea (Oplontis) oggi Torre Annunziata vicino Napoli, in Campania.
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/e7ae8e8b-4c42-4d83-bacc-c5c6f2af8702 di pablocabezos
Foto dell'affresco raffigurante Hercules, Villa a Oplontis.
Oplontis — Hercules, Villa a Oplontis
Fonte immagine: https://search.creativecommons.org/photos/19dd2679-499e-4496-97d6-58b6e05b8114 di Amphipolis 
  • Il Quarto Stile della pittura murale romana è generalmente meno ornato del precedente e si caratterizza come una reazione barocca al manierismo del Terzo Stile. Lo stile era molto più complesso, e riproponeva la pittura narrativa su larga scala e le vedute panoramiche, pur conservando i dettagli architettonici del Secondo e del Primo Stile

Dopo la pittura pompeiana

August Mau ci guida fino a Pompei e alle pitture che vi sono state trovate, ma che ne è della pittura romana dopo il 79 a.C.? I Romani continuarono a dipingere le loro case e la loro architettura monumentale, ma non esiste un Quinto o un Sesto Stile e la pittura romana successiva è stata definita un pastiche di quella precedente. Le Catacombe Cristiane forniscono un’eccellente documentazione della pittura della Tarda Antichità, combinando tecniche romane e soggetti cristiani in modi unici.

Foto raffigurante i resti di un affresco raffigurante Maria che allatta Gesù, ritrovato nelle Catacombe di Priscilla, Roma.
Catacombe di Priscilla a Roma – Probabilmente un’immagine di Maria che allatta il Bambino Gesù, anche tale ipotesi è contestata. 3° secolo, Catacombe di Priscilla
Fonte immagine: https://en.wikipedia.org/wiki/Catacomb_of_Priscilla#/media/File:Madonna_catacomb.jpg

Fonti:
http://www.art-and-archaeology.com/roman/painting.html
http://www.essential-humanities.net/western-art/painting/roman/
https://www.khanacademy.org/humanities/ancient-art-civilizations/roman/wall-painting/a/roman-wall-painting-styles

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